Fatti sui principali danni del fumo di tabacco per l’economia delle nazioni

I costi economici dell’uso di tabacco sono sostanziali e includono i costi dell’assistenza sanitaria per trattare le malattie causate dall’uso del tabacco e la perdita della produttività derivante dalla morbosità e mortalità attribuibili al tabacco.

In paesi ad alto reddito, i costi dell’assistenza sanitaria nell’arco della vita sono maggiori per i fumatori che per i non fumatori, anche dopo aver tenuto conto dell’accorciamento delle vite dei fumatori.

Si stima che circa il 30% dei costi del fumo sono legati alla sanità: spese sostenute per il trattamento delle malattie dovute al fumo, che comprendono: ospedalizzazione, farmaci, test di laboratorio, consulenze ecc. (costi diretti). Ma la maggior parte del costo economico complessivo del fumo è il suo costo indiretto, dovuto alla perdita di produttività causata dalla mortalità e dalla morbosità attribuibili al fumo.

La quota pubblica dei costi economici attribuibili all’uso di tabacco varia in modo significativo tra i vari paesi, come riflesso del differente ruolo dei governi nell’offerta dell’assistenza sanitaria. Le malattie connesse al tabacco e la mortalità prematura riducono la produttività e gli introiti delle famiglie, ed aumentano per l’economia anche i costi per i lavoratori che si ammalano durante la loro vita lavorativa.

Le perdite di opportunità economiche sono particolarmente gravi in paesi in via di sviluppo che sono molto popolosi e in cui il consumo di tabacco è in aumento.

I paesi importatori netti di tabacco in foglie e di tabacchi lavorati perdono milioni di dollari all’anno nello scambio con l’estero.

I costi degli incendi associati al fumo di sigarette sono ingenti: negli USA si è stimato che il costo totale degli incendi dovuti al fumo di tabacco ammonta a 27 miliardi di dollari.

La produzione di tabacco danneggia l’ambiente, occupa terreno agricolo che potrebbe essere destinato a colture per l’alimentazione.

Per le aziende, le perdite economiche per l’assenteismo sul lavoro e la conseguente perdita di produttività dei dipendenti fumatori è molto elevata. Ma, assenteismo e morti premature rappresentano solo una parte dei danni che il fumo provoca alle aziende. E’ verosimile che anche le malattie indotte dal fumo possano ridurre la produttività dei dipendenti, anche se in termini difficilmente quantificabili. Le perdite di produttività causate dal fumo derivano per la maggior parte da assenteismo a breve termine o prestazioni non pienamente efficienti, per problemi respiratori o altre malattie indotte dal fumo; tuttavia si deve tener conto di altri fattori comportamentali (alcol, sovrappeso, sedentarietà), caratteristiche del lavoro (tipo di occupazione, reddito, tipo di contratto, ore lavorate) e caratteristiche demografiche (età, sesso, etnia, stato civile, istruzione, luogo di lavoro, ecc.) che provocano anche essi assenteismo e riduzione della produttività. E’ stato messo in evidenza che, anche dopo aver controllato per questi fattori, il fumo resta ancora altamente correlato con l’assenteismo sul posto di lavoro. (Bush R, Wooden M) Per quanto riguarda l’entità del peggioramento, secondo una revisione di 17 studi, i lavoratori che fumavano erano 1,4 volte più a rischio di assenza rispetto ai mai fumatori, mentre gli ex-fumatori erano 1,14 volte più a rischio rispetto ai mai fumatori. (Weng SF, Ali S, Leonardi-Bee J)

L’uso del tabacco non danneggia solo i fumatori; attraverso i suoi effetti negativi sulla salute, l’uguaglianza e l’ambiente, l’uso del tabacco danneggia il benessere di tutte le persone, ostacolando lo sviluppo fino a un punto in cui, in ultima analisi, nessun sistema sanitario o economia nazionale possono permettersi.

Secondo la direttrice del programma di ricerca sulla politica economica e sanitaria presso la American Cancer Society: “Il costo economico del fumo equivale a quasi il 2% della produzione economica totale mondiale”. I paesi in via di sviluppo sopportano un onere elevato del costo, circa il 40% della quota totale, un dato sconcertante se si considera che queste risorse andate in fumo potrebbero essere assegnate ad altri settori produttivi dell’economia come l’istruzione, la sanità, l’innovazione tecnologica e la produzione.


Per saperne di più:

The Tobacco Atlas https://tobaccoatlas.org/

Monografia sull’Economia del tabacco NIH-OMS (2017). http://cancercontrol.cancer.gov/brp/tcrb/monographs/21/index.html