Un editoriale dello scrittore Antonio Scurati sul Corriere della Sera pone interrogativi. Le nostre risposte

A Milano, non è più possibile fumare alle fermate dei mezzi pubblici ai parchi, nei cimiteri, in strutture sportive, come gli stadi nel raggio di 10 metri da altre persone. E dal 2025 non si potrà più fumare a meno di 10 metri da altre persone in tutta la città.
Le obiezioni alla politica del Comune sono state espresse da un importante intellettuale italiano, professore di letteratura alla università IULM, ma soprattutto straordinario scrittore civile.

Le obiezioni di Antonio Scurati sul Corriere della Sera e le risposte di un gruppo di esperti del tabagismo

Sostiene Scurati: “il provvedimento «Aria» — con il quale il Comune di Milano prevede di imporre, ovunque e a chiunque, il divieto di fumo all’aperto entro il 2025 — è, a mio giudizio e a dispetto del suo nome, soffocante, ingiusto, inutile, non perché colpisca il fumatore ma perché viola i diritti della persona, impone un indebito controllo sull’individuo, opprime la libertà del cittadino e, soprattutto, perché fraintende completamente l’essere umano”.
Pur riconoscendo che la scelta di Milano è dettata da una vera e propria emergenza, Scurati, che considera il fumare come un «piacere sovrano», contrappone due principali argomenti alle regole del piano del Comune:

1.responsabili dell’avvelenamento dell’aria sono i trasporti, l’industria, l’agricoltura, il riscaldamento e, non riuscendo ad affrontare il problema alla radice, si trova un capro espiatorio, il fumatore.


Cosa rispondiamo

Non si può sottovalutare il contributo delle sigarette alla qualità dell’aria. Ci sono molti lavori scientifici a provarlo, ma sarà sufficiente vedere un video molto chiaro ed esplicativo che presenta un esperimento condotto già alcuni anni fa dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Un video che dura solo pochi minuti.
Lo avrebbe mai immaginato che il fumo contribuisse tanto ad inquinare l’aria, in termini di PM10, PM2,5 e PM1?
Ora, pensi che in Italia ogni anno si fumano circa 65 miliardi di sigarette. Si può stimare che, nella sola provincia di Milano, le sigarette fumate dai 700.000 fumatori residenti liberano nell’aria circa 56 tonnellate di particolato, per non parlare degli altri veleni.
Il fumo non è la fonte principale di inquinamento dell’aria delle città, ma contribuisce a rendere l’aria irrespirabile.

2.Si vorrebbe imporre per legge una ideologia integralista della vita sana. Chi progetta la cultura civica del futuro dovrebbe ridare centralità all’individuo, non sottrargliela. Già subiamo l’egemonia di Google, Zuckerberg con Facebook, Bezos e le limitazioni dovute al Covid, ci manca pure l’imposizione del vademecum per una vita buona, sana e nutriente.


Cosa rispondiamo

Lei – Scurati – scrive: “Il fumo è un atto di piacere sovrano”. Ma è davvero così? Se ne è proprio convinto, le chiediamo di fare lei stesso un esperimento.
Provi a non toccare per 2 o 3 giorni una sigaretta. Proprio nessuna. Ci ha provato? Ci è riuscito? Ne dubitiamo. Poco dopo la rinuncia alla prima sigaretta della giornata, avrebbe cominciato ad essere nervoso, ad avere un senso di mancanza, una contrazione addominale, sudorazione diffusa… una vera e propria sindrome di astinenza, insomma. Ce l’ha fatta? Anche solo per un giorno? Bene. Allora, adesso, provi a fumare la sua prima sigaretta successiva all’astinenza… Eccolo il “piacere sovrano”… quello di curare i sintomi della dipendenza da nicotina con la sostanza che ha provocato la dipendenza. E’ la dipendenza, questa sì, la vera limitazione della libertà individuale, in quanto il fumatore non è libero di vivere neppure una giornata senza fumare.

Gli interventi che mirano a migliorare la qualità urbana pongono limiti ai comportamenti, sia che si tratti di traffico, che di riscaldamento, di rifiuti, di edilizia o di fumo. Si tratta di misure regolatorie che creano i confini delle libertà individuali.
La questione dell’etica del controllo del tabacco è rilevante e non eludibile. Per approfondirla, leggi: IL CONTROLLO DEL TABACCO SI BASA SUI PRINCIPI DELL’ETICA.

Come sarà la Milano dei prossimi anni, una visione ambiziosa

Il Comune non scherza, la sua visione è quella di una città pulita, equa, aperta e solidale (sana e inclusiva), che si muove in modo sostenibile, flessibile, attivo e sicuro (connessa e altamente accessibile), che consuma meno e meglio (a zero emissioni), più verde, fresca e vivibile che si adatta ai mutamenti climatici (più fresca), e infine, una città consapevole riguardo agli stili di vita.
A riguardo della qualità dell’aria, gli obiettivi sono tre:
– riportare le concentrazioni degli inquinanti polveri sottili (PM10) e ossidi di azoto (NOx), entro i valori limite fissati dalla legge a a tutela della salute pubblica Direttiva 2008/50/EC (recepita dal D.Lgs 155/2010)
– ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) del 45% entro il 2030 e diventare una Città a zero emissioni (Carbon Neutral) entro il 2050
– contenere l’aumento locale della temperatura entro i 2°C, mediante azioni di raffrescamento urbano isola di calore. LEGGI DI PIU’ SUL PIANO ARIA CLIMA

Per approfondire

Guarda questi video

– Fumo e motori https://youtu.be/h59YtBIhqdI
– Fumo e locomotiva https://youtu.be/KXA6vbV6Hio
– Fumo e TIR https://youtu.be/3Y6EYZW_Uxs
– Fumo passivo all’aperto https://youtu.be/1PUqhlqAVwU
– Locali pubblici https://youtu.be/2bC_NEfbBWg